È prevista nel corso della prima settimana di settembre la sostituzione delle maniglie più alte d’Europa, ai 4554 della Capanna Regina Margherita sulla Punta Gnifetti nel Gruppo del Monte Rosa. Un’operazione possibile grazie alla donazione di Olivari, realtà leader in Italia per il settore, al Club Alpino Italiano che consentirà di rinnovare le attuali maniglie con un prodotto straordinario.
Olivari, famiglia di appassionati sciatori, amanti della montagna, da sempre ha un rapporto speciale con il Monte Rosa. Nel 1977 la sezione CAI di Varallo, su incarico della Sede Centrale, diede inizio ai lavori per la nuova capanna, che fu inaugurata il 30 agosto 1980. Nell’occasione, Olivari contribuì con le maniglie Cusio alla ristrutturazione. A distanza di 40 anni rinnova il suo impegno.
Maniglia Cusio, Gino Anselmi, 1973
Maniglia Beta, Joe Colombo, 1973
Questa iniziativa nasce dai valori condivisi per la conservazione e valorizzazione di un patrimonio nazionale rappresentato in maniera eccellente da Cai e Olivari e della stessa Capanna Margherita.
Il Rifugio Capanna Regina Margherita rappresenta, simbolicamente ma non solo, il presidio alla alte quote più importante per il Club alpino italiano.
Posto sulla più alta vetta della Valsesia, costruito nel 1893 e ristrutturato nel 1980 è il rifugio più alto d’Europa ed è anche importante osservatorio fisico-meteorologico per la Regione Piemonte, oltre che laboratorio convenzionato con l’Università di Torino e sede di laboratori per ricerche mediche e scientifiche.
La storia ebbe inizio il 14 luglio 1889 quando l’Assemblea dei delegati del Cai approvò il progetto di costruire una capanna oltre 4500 metri per “consentire ad alpinisti e scienziati maggior agio ai loro intenti in un ricovero elevatissimo”. Nel 1890 fu scelto il luogo: la punta Gnifetti e fu dato inizio ai lavori. La capanna, predisposta a valle, fu trasportata dapprima con i muli e poi a spalla, con un enorme lavoro a catena e montata sulla vetta. Il rifugio fu inaugurato il 4 settembre 1893. Qualche giorno prima il 18 e 19 agosto vi pernottò la Regina cui il rifugio era dedicato. Nel 1899 fu aggiunta la torretta destinata ad osservatorio meteorologico e nel 1903 a Londra il Consiglio Internazionale delle Accademie riconosceva la capanna Margherita istituzione di “utilità scientifica e meritevole di appoggio”.
Oggi il rifugio è dotato di camere con letti a castello, sala bar/ristorante, bagni in comune, illuminazione elettrica, corrente 220v, accesso internet, spazi riservati ai laboratori scientifici e ai ricercatori, biblioteca. La Capanna Regina Margherita ha ottenuto nel 2002 la Certificazione UNI EN ISO 14001 che comprova il suo minimo impatto sull’ambiente circostante.