Quando, nel 2001 parlai di maniglie con Enzo Mari, mi spiegò con molta determinazione che avevamo già tanti modelli a catalogo, che non dovevamo volerne produrre di nuovi, che eravamo schiavi della logica commerciale, che era un consumismo forzato, che essere un’ azienda di design richiedeva un altro atteggiamento… Ad un certo punto, invece, mi chiese cosa potevamo volere ancora, dopo quasi 100 anni di maniglie. Gli risposi che fabbricavamo internamente e che potevamo mettere a disposizione la nostra esperienza per affiancare il progettista nello sviluppo delle sue idee.
Gli raccontai come si svolgeva il ciclo di produzione e le tecnologie disponibili. Ne fu molto incuriosito, compresi che gli piaceva “fare”, non solo teorizzare. Mi salutò, dicendomi che ci avrebbe pensato. Un mese dopo mi mostrò alcuni prototipi. I modelli in legno erano scomposti secondo la loro funzione, ricavabili con lavorazioni meccaniche e assemblabili facilmente. C’erano spunti molto interessanti.
Antonio Olivari