Lama

 1956
M107

Nel lungo e fruttuoso rapporto di collaborazione con Olivari, Ponti mette a fuoco due tipi di approccio al disegno della maniglia. Uno, organico, più funzionale, in cui la leva si offre alla presa della mano modellandosi secondo un disegno sinuoso. L’altro, invece, geometrico, in base al quale è la mano ad adattarsi “naturalmente” alla forma. Il primo lo ha portato a disegnare “forme indipendenti”, più espressive e influenzate da esigenze di tipo ergonomico.

Finiture

  • CR - Cromo lucido CR - Cromo lucido CR - Cromo lucido
  • CO - Cromo satinato CO - Cromo satinato CO - Cromo satinato
  • ZL - Superoro lucido ZL - Superoro lucido ZL - Superoro lucido
  • TS - SuperOro satinato TS - SuperOro satinato TS - SuperOro satinato
  • IS - SuperInox satinato IS - SuperInox satinato IS - SuperInox satinato
  • US - SuperAntracite satinato US - SuperAntracite satinato US - SuperAntracite satinato
Svuota

Materiale

Ottone

Tipologia

Maniglie per porte - Round

Lama,
 1956

Il secondo, invece, lo ha spinto nella direzione “di forme lineari e coordinate” che ricercassero un’armonia d’insieme rispettosa dell’ambiente e della sua “chiarezza logica”. Questo secondo approccio emerse con forza quando Gio Ponti si trovò a disegnare la maniglia per il grattacielo Pirelli.

Bilia, lampada da tavolo, Fontana Arte 1931
— Bilia, lampada da tavolo, Fontana Arte 1931

Il modello che ne scaturì, Lama, condensa questa sua visione dove è la “simbologia classica” a prevalere sull’approccio “funzionale”.

Grattacielo Pirelli, Milano 1958
— Grattacielo Pirelli, Milano 1958

Alla purezza geometrica della sua forma, talmente assottigliata da equipararla una lama fa da contrappunto la studiatissima definizione dei raggi che addolciscono il profilo tagliente dei suoi contorni sottili.

San Francesco al Fopponino, Milano 1964 (courtesy OSC)
— San Francesco al Fopponino, Milano 1964 (courtesy OSC)