La maniglia Nina segue temporalmente il progetto di Denver e, anche se non con la stessa forza, gioca anch’essa su leggeri disassamenti, linee oblique e tagli inattesi. È una maniglia che definirei “femminile”, rispetto a Denver, che mi pare piuttosto possieda un carattere “maschile”. Non a caso ho voluto che si chiamasse Nina dedicandola a mia moglie, stretta collaboratrice dei miei progetti.