Nel lungo e fruttuoso rapporto di collaborazione con Olivari, Ponti mette a fuoco due tipi di approccio al disegno della maniglia. Uno, organico, più funzionale, in cui la leva si offre alla presa della mano modellandosi secondo un disegno sinuoso. L’altro, invece, geometrico, in base al quale è la mano ad adattarsi “naturalmente” alla forma. Il primo lo ha portato a disegnare “forme indipendenti”, più espressive e influenzate da esigenze di tipo ergonomico.