Figlio di un prestigioso architetto, studente presso l’Istituto Superiore di Belle Arti di Roma, esordisce con uno stile neorinascimentale vincendo il concorso per la sistemazione del centro di Bergamo (1907-1927). Dopo alcune opere influenzate dal Secessionismo viennese (Cinema Corso, Roma, 1915) a partire dagli anni Venti diventa il maggiore interprete del monumentalismo del regime fascista, ricoprendo anche diversi incarichi istituzionali di primo piano.
Libertas
1932 - Fuori produzione
Iustitia
1932 - Fuori produzione
Per il Palazzo di Giustizia di Milano, Piacentini ha anche progettato le due maniglie Iustitia e Libertas, tuttora presenti negli ambienti. Queste due maniglie sono considerate tra i primi modelli “classici” della Olivari.
Numerosissime le sue realizzazioni in tutte le maggiori città d’Italia, caratterizzate da uno stile severo e a tratti metafisico.
Tra i maggiori progetti: Piazza della Vittoria a Brescia (1927-1932), il Palazzo di Giustizia di Milano (1932-1940), la Città Universitaria di Roma (1932) e il quartiere EUR, destinato ad ospitare l’Esposizione Universale di Roma prevista per il 1942.