Gli architetti Gianemilio Monti, Pietro Monti e Anna Bertarini, persone di grande professionalità e gentilezza, avevano affascinato papà con l’idea di realizzare la prima maniglia in plastica prodotta in Italia. Certamente Boma si è rivelata la più diffusa e apprezzata. Nostro padre ci teneva particolarmente a specificare che era stata utilizzata la resina Durethan della Bayer di Leverkusen, sia perché si trattava di un ottimo materiale plastico, sia perché i tecnici della Bayer si dimostrarono molto disponibili e prodighi di consigli.
Per un’azienda come Olivari, da sempre abituata a realizzare in metallo le sue maniglie, la plastica sembrava un azzardo: il mercato l’avrebbe capita e accettata? Fu una scommessa e fu vinta.
— Casa d’abitazione in via A. Moro a San Donato Milanese - 1991
Oltre a essere stato un ottimo biglietto da visita per il mondo del design, anno dopo anno la Boma è diventata un best-seller.
— Casa d’abitazione in via Calco 2 (con Enrico Freyrie), Milano 1954-1956
La novità della forma e il colore, uniti all’economicità del materiale e del processo di produzione, hanno determinato un successo durevole: come tale resiste nel tempo.
— Antonio Olivari
— Appendiabiti in compensato multistrato, de Padova ICF 1955