In Olivari il lavoro è un patrimonio aziendale, che richiede il rispetto di standard elevati ma garantisce il riconoscimento dei meriti e delle capacità di ciascuno.
I n Olivari, il venerdì pomeriggio, l’ultima ora dell’ultimo turno è sempre dedicata alla pulizia e al riordino della postazione di ciascuno. Non c’è stata una disposizione dall’alto, un ordine di servizio che abbia imposto una corvée di pulizie straordinaria; è una consuetudine che si è andata consolidando negli anni, un modo per iniziare nell’ordine e nel pulito la nuova settimana ma, soprattutto, il segno di un condiviso sentimento di appartenenza, un gesto di attenzione e di cura che racconta più di tante parole come l’azienda sia anche la casa di tutti.
Certo, l’azienda non ha mai smesso di rinnovare e migliorare gli spazi del lavoro, investendo in sicurezza e qualità, ma anche semplicemente in pitture per tenere puliti e luminosi tutti i reparti. Così, quando, oltre alle obbligatorie calzature antinfortunistiche, si è deciso di offrire ai dipendenti una maglietta blu, è stato naturale per tutti indossarla nelle ore di lavoro. Una scelta che rivela orgoglio e spirito di squadra, ma anche una forma di naturale eleganza. Quasi che il realizzare tutti i giorni oggetti di assoluta bellezza avesse contagiato anche chi lavora, consapevole di essere artefice e allo stesso tempo di appartenere a questa bellezza.
Bellezza ed eleganza che riaffiorano nei gesti precisi di chi ogni giorno stende con esattezza un invisibile strato di colla o di chi ripone ogni nuovo prodotto nel suo imballaggio finale, da cui uscirà fresco, pulito, fragrante.
Oggetti che spesso portano la firma di un nome importante, un architetto famoso, un designer di successo, ma oggetti che nascono dalle attenzioni quotidiane di tanti. A partire dall’esperienza dei responsabili del prodotto e della produzione, che sin dai primi studi collaborano per risolvere i problemi e inventare le migliori risposte.
Idee che talvolta diventano brevetti e consolidano autentici valori industriali. Oggetti solo apparentemente semplici, che nascondono dietro alla grazia il rigore della più assoluta precisione. Una precisione che talvolta neppure le macchine più moderne sanno garantire e solo un occhio allenato e attento può assicurare, regolando, modificando, assecondando il modificarsi dei materiali e l’usura delle attrezzature. Esperienza che si rinnova di generazione in generazione quando, non di rado, i figli subentrano al posto dei padri.